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Gruppo Speleologico Sacile
Bus de la Genziana, forra Omicron

15 gennaio 2022 - Relazione di Filippo Felici

Io, Alessandro Benazzato, Bociazza, Andrea Favaro

Obiettivo della punta era, ovviamente, scendere il P50 sopra il quale ci eravamo fermati la volta precedente io, Massimiliano Ceschin e Carlo Centazzo.

A causa della quantità di materiale predisposto per la punta la progressione nel ramo nuovo non è delle più veloci ma in circa 5 ore raggiungiamo la parte esplorativa.

Dopo esserci rifocillati il primo brivido sulla schiena: abbiamo il trapano, abbiamo le batterie ma mi accorgo di aver dimenticato il cavo di connessione.

Immediatamente la forra omicron diventa la forra del calendario.

Nel giro di un minuto, un minuto e mezzo, vengono citati tutti i 365 nomi che compaiono nel calendario sino a che Santa Barbara ci suggerisce di improvvisare un attacco volante con le LiPo.

La cosa sembra funzionare e torna il silenzio nella forra.

Silenzio si fa per dire perché la grotta è comunque in secca, ma qui quel litro, litro e mezzo al secondo lo porta sempre.

Chissà quest’acqua da dove viene? Se le ipotesi sono giuste e le osservazioni sulle correnti d’aria sono buone un giorno ci sarà da divertirsi anche a risalire tutte quelle cascate.

Ma ora scendiamo, perché se la falda è la solita di -550, da qui ci mancano ancora 460 metri.

Se QUELLA è la falda.

Vista l’ora decidiamo di avanzare con meno materiale: una 50, una 40, una 30 e una 20.
La 50 va via al primo pozzo. Un P45 che è preso alla metà del vero pozzo.
La forra qui misura almeno 100 metri di altezza e almeno 5 di diametro.

Di fronte a noi solo nero. Nero e basta.

Atterro su una frana. Proseguo verso valle, le pareti continuano ad allargarsi.

Proseguiamo avanti, scendiamo oltre la frana. P10.

L’ambiente è sempre grande uguale. Il soffitto si abbassa (nel senso che da un centinaio di metri diventa una ventina).

Proseguiamo nell’attivo e avanti scendiamo alcuni pozzetti in arrampicata. P20. Ale lo arma fuori dall’acqua.

E’ il momento di correre.
Letteralmente corriamo per circa un centinaio di metri in una forra pulita.
Le pareti distano tra loro da 1,5 a 3 metri.
Corriamo urlando. E ci credo, nessuno ha mai visto ambienti così in Genziana.

Corriamo, corriamo e ci fermiamo sopra un P40.

Il gioco si ferma per oggi, è tardi.

A chi non conosce il Cansiglio, sicuramente dire che la forra prosegue approfondendosi verso sud non dirà niente.

A chi lo conosce, invece, certamente regalerà un brivido lungo la schiena.