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Gruppo Speleologico Sacile
Gli speleosub di Sacile esplorano le cascate dell’Arzino

19 Agosto 2012

Le cascate dell’Arzino, si trovano a breve distanza dalle sorgenti del torrente stesso, qualche chilometro a Nord dell’abitato di San Francesco.

Da tempo gli speleologi del Gruppo di Sacile tenevano d’occhio una cavernetta che si apre ai piedi della seconda cascata dell’Arzino.

L’acqua del torrente viene inghiottita dalla cavernetta con una forte corrente e ne esce qualche metro dopo, apparentemente in quantità minore.

Gli speleologi hanno quindi deciso di appurare il mistero, esplorando la cavità.

Così, domenica scorsa, i due speleosub Sasha Polese e Denis Zanette, supportati da altri speleologi del gruppo di Sacile, si sono calati nella forra muniti di piccole bombole e si sono immersi nell’acqua del torrente, dopo aver posizionato una corda di sicurezza.

La corrente li ha subito trascinati all’interno della cavernetta e spinti sott’acqua, perché la volta si abbassa quasi subito.

Diversamente dalle aspettative, non sono state trovate condotte sotterranee che portino altrove l’acqua della cascata, quindi è apparso evidente che essa esce dalla stessa caverna, ma ad un livello più basso della superficie.

Un gioco di correnti che rende il luogo assai pericoloso. Gli speleosub infatti, per uscire, hanno dovuto aggrapparsi alla corda di sicurezza.

E’ stato effettuato il rilievo della cavernetta che misura 15 metri di apertura ed entra nella parete rocciosa per circa 5 metri.

La profondità dell’acqua varia da 2 ai 3 metri.